Si allunga la lista dei Paesi per i quali, una volta tornati in Italia, i donatori che vi abbiano soggiornato o transitato nei 14 giorni precedenti, potranno essere ammessi alla donazione solo dopo essere risultati negativi al test per SARS-CoV-2. È quanto riportato nella circolare emanata dal Centro nazionale sangue venerdì 9 ottobre, che estende le misure di sorveglianza anamnestica a coloro che rientrano da: Belgio, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e Repubblica Ceca.
L’ultima disposizione dello scorso 22 settembre aveva riguardato alcune regioni della Francia, ora in virtù della nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, la situazione cambia ancora.
Nella fattispecie si raccomanda di:
- – rafforzare le misure di sorveglianza anamnestica del donatore di sangue per rientro in Italia da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e Repubblica Ceca;
- – ammettere alla donazione esclusivamente i donatori che hanno assolto alle misure previste dalla sopracitata ordinanza e che sono risultati negativi al test per SARS-CoV-2.
Rimangono invariate le disposizioni contenute nelle circolari del 23 giugno e del 27 luglio scorsi, che prevedono la sospensione dalla donazione di almeno 14 giorni per chiunque provenga da Romania, Bulgaria e da tutti i Paesi non appartenenti all’Unione Europea e all’Area Schengen (eccetto Regno Unito, Andorra, Monaco, San Marino e Città del Vaticano), nonché quelle relative ai donatori di sangue che rientrano da Croazia, Grecia, Malta o Spagna.