Domande frequenti
Dipende dal vaccino. Per i due vaccini in uso in Italia in questo momento, Pfizer BioNtech e Moderna, devono trascorrere 48 ore prima di donare.
Il plasma iperimmune è il plasma dei pazienti che sono guariti dal Covid-19. Si chiama così per via degli anticorpi sviluppati durante il periodo di contagio del virus. Possono donarlo solo coloro che hanno un alto “titolo anticorpale”, cioè un livello elevato di anticorpi specifici utili a debellare il Coronavirus.
La sperimentazione con il plasma iperimmune viene avviata sulla base di protocolli decisi dalle singole Regioni. Sono i centri ospedalieri a stabilire se un paziente guarito dal Covid-19 ha i requisiti necessari per poter donare il proprio plasma.
Avis non decide chi può o chi deve donare il plasma. L’associazione può fare da supporto informativo o da filtro nel raccogliere le richieste e le domande dei potenziali donatori. L’organizzazione e la gestione dei donatori di plasma iperimmune sono gestite dai centri ospedalieri abilitati alla sperimentazione. Fin dall’inizio stiamo lavorando fianco al fianco con la comunità scientifica e con il CNS, valutando sperimentazioni ed efficacia, ma seguendo le disposizioni del ministero della Salute e del Consiglio superiore di sanità. Peraltro non tutti i pazienti guariti e gli individui che abbiano avuto contatti con il virus sviluppano gli anticorpi in egual misura ed efficacia e questo comporta una selezione particolarmente accurata dei donatori.
L’utilizzo del plasma per il trattamento delle persone affette da Covid-19 sta dando risultati molto incoraggianti in pazienti con condizioni estremamente critiche, ma è bene ricordare che le persone coinvolte nella sperimentazione sono ancora poche. Inoltre, i criteri di selezione dei donatori sono molto stringenti e prevedono una determinata quantità di anticorpi specifici che non tutti i convalescenti hanno.
Risulta molto improbabile pensare di poter guarire tutti i pazienti di coronavirus del mondo attraverso delle trasfusioni di plasma iperimmune che, come detto sopra, deve rispondere a requisiti molto rigidi che non tutti i pazienti guariti hanno. L’obiettivo adesso è quello di riuscire a ottenere dal plasma dei convalescenti delle immunoglobuline, cioè dei farmaci plasmaderivati ricchi di anticorpi da poter sottoporre ai pazienti. Per raggiungere questo risultato, però, occorrono mesi di ricerca.
Una volta individuati gli anticorpi vanno poi isolati e purificati. Per “purificazione” si intende isolare con un procedimento industriale questi anticorpi specifici e ricavarne un prodotto finale proteico che viene poi, in giuste dosi standardizzate, conservato nei flaconcini in frigorifero come farmaco. Nei fatti, è la stessa procedura che viene seguita per le immunoglobuline.
Ricordiamo che in Italia il sangue e tutti gli emocomponenti sono considerati un bene pubblico tutelato dalla legge. Il plasma raccolto in Italia proviene da donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e gratuite. Esso costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci “salva-vita”. Attualmente l’Italia è ai primi posti in Europa per la quantità di plasma raccolta e inviato all’unica azienda farmaceutica oggi autorizzata alla lavorazione industriale. La titolarità della materia prima plasma cosi come dei suoi derivati è pubblica. Le Regioni, singolarmente o in forme associate, conferiscono il plasma raccolto dai Servizi Trasfusionali del proprio territorio all’azienda autorizzata alla trasformazione industriale del plasma per la produzione di medicinali plasmaderivati. Il contratto con le aziende, che operano come fornitori di servizio, è considerato una modalità di “lavorazione per conto terzi” e si configura come convenzione per la produzione di tali medicinali.
Quando si propone un esame a un paziente o a un donatore bisogna conoscerne la finalità ed avere contezza delle eventuali conseguenze. Se proponiamo la rilevazione degli anticorpi per uno screening epidemiologico d’incidenza della malattia, questa non avrebbe certo una finalità legata all’idoneità della donazione. Inoltre, con riferimento specifico alla plasmaderivazione, ancora non siamo in grado di utilizzare un test che non sia sperimentale e che risulti, quindi, attendibile. Se peraltro i donatori asintomatici evidenziassero la presenza di anticorpi, essi andrebbero sottoposti tampone. Ribadiamo quindi e prima di tutto ricordiamo che non ci sono evidenze scientifiche relative alla trasmissione del coronavirus attraverso le trasfusioni di sangue.
Come riportato sul sito del Ministero della Salute (data ultima verifica: 3 maggio 2020), allo stato attuale il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ritiene che l’approccio diagnostico standard rimane quello basato sulla ricerca dell’RNA nel tampone rino-faringeo. Inoltre, si conferma che non esiste alcun test basato sull’identificazione di anticorpi (sia di tipo IgM che IgG) diretti verso SARS-CoV-2 validato per la diagnosi rapida di contagio virale o di COVID-19.
Per plasma iperimmune si intende il plasma che abbia un alto titolo di immunoglobuline e quindi un alto titolo anticorpale per una determinata malattia. Può essere tale perché il soggetto si è ammalato e quindi ha sviluppato durante la malattia un alto tasso di immunoglobuline, oppure perché un soggetto è stato vaccinato, per esempio all’epatite B o al tetano, e quindi ha un tasso elevato di anticorpi a seguito della vaccinazione.
Il test sierologico avviene attraverso un prelievo di sangue, la provetta in cui viene raccolto il sangue viene poi centrifugata, dividendo la parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) dal plasma, sul quale vengono fatti poi fatti esami attraverso diverse metodologie di tipo diagnostico.
- soddisfare la crescente necessità di sangue dei diversi gruppi sanguigni;
- donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione;
- tutelare il diritto alla salute dei donatori e dei cittadini che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale;
- favorire l’incremento della propria base associativa.
All’AVIS comunale può aderire, diventando socio effettivo, chi dona periodicamente, volontariamente e anonimamente il proprio sangue, chi per ragioni di età o di salute ha cessato l’attività donazionale e chi, pur non potendo per motivi di inidoneità fare la donazione, collabora gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione.
- essere sano;
- avere più di 18 anni e meno di 65;
- pesare almeno 52 Kg;
- non avere comportamenti a rischio per le malattie trasmissibili col sangue.
- mantenere un costante monitoraggio sui valori del proprio sangue in modo da prevenire l’insorgere di determinate malattie;
- partecipare alla vita associativa e a tutte le manifestazioni dalla stessa promosse (gita annuale, cena sociale, ecc.);
- sentirsi utile contribuendo a donare un sorriso a chi è meno fortunato;
Diventare donatore è molto facile. Telefona 0461.916173 Risponde Avis
Non ci sono donazioni di “serie A” o di “serie B”, e sia il sangue intero che il plasma sono indispensabili ai pazienti per terapie salvavita. La donazione di plasma è più “leggera” per l’organismo perché non comporta un abbassamento dell’emoglobina nel sangue.
L’assunzione di farmaci di per sé non preclude la donazione. Alcune terapie però non sono compatibili con la procedura e possono portare a una sospensione temporanea, bisogna quindi segnalare sempre al medico selezionatore i farmaci assunti per una valutazione.
Sì, da oltre dieci anni non si hanno notizie di infezioni trasmesse tramite trasfusione.
A garantire la sicurezza ci sono il questionario e il colloquio con il medico, che hanno anche la funzione di individuare soggetti che hanno avuto comportamenti a rischio, e le analisi post donazione, senza i cui risultati la sacca non può essere utilizzata. Anche il fatto che la donazione è anonima e non remunerata è una garanzia di sicurezza, perché evita che qualcuno possa andare a donare per motivi che potrebbero far nascondere comportamenti a rischio
Il donatore di sangue, lavoratore dipendente, ha diritto ad ottenere un permesso di lavoro per l’intera giornata in cui effettua la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa (art.8, legge219/2005).
Una volta effettuata la donazione il personale del servizio trasfusionale o dell’unità di raccolta dovranno fornirgli un attestato di avvenuta donazione che poi dovrà essere consegnato al datore di lavoro.
Per gli aspiranti donatori, lavoratori dipendenti, che verranno ritenuti non idonei alla donazione, il permesso retribuito coprirà solo il tempo necessario all’accertamento dell’idoneità e alle relative procedure. La non idoneità alla donazione è certificata dal medico del servizio trasfusionale o dell’unità di raccolta e la certificazione andrà consegnata al datore di lavoro.
REQUISITI RICHIESTI:
- Permesso di soggiorno o documento valido;
- Tracciabilità;
- Comprensione della lingua italiana;
CONSIGLI: contattate le sedi Avis o i centri trasfusionali di riferimento per informarvi sulla documentazione specifica richiesta.
Punti prelievo AVIS del Trentino
Arco
Unità di Raccolta c/o Ospedale Arco Via Capitelli 48 - Martedì e giovedì dalle 7.15 alle 9.30 su appuntamento
Borgo Valsugana
Unità di Raccololta c/o Ospedale S.Lorenzo, Corso Vicenza, 9 - 1° e 3° lunedì del mese e tutti i mercoledì dalle 7.20 alle 10.00 su appuntamento
Cles
Unità di Raccolta c/o Ospedale, Viale Alcide De Gasperi, 31 - Lunedì e Giovedì dalle 7.30 alle 09.30 su appuntamento
Mezzolombardo
Ospedale S. Giovanni, Via Alpini 7 - Lunedì e Martedì dalle 7.15 alle 9.00 su appuntamento
Pergine Valsugana
Distretto Sanitario Via S.Pietro 2 - Martedì e venerdì dalle 7.20 alle 10.20 su appuntamento
Rovereto
Centro Trasfusionale c/o Ospedale S. Maria del Carmine, Corso Verona 4 - Dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 9.40 su appuntamento
Tione
Unità di Raccolta c/o Ospedale - Via Ospedale, 11 - Mercoledì e venerdì dalle 6.30 alle 10.00 su appuntamento
Trento
Banca del Sangue, Via Malta 8 - Lunedì al Venerdì dalle 7.30 alle 10.00 su appuntamento